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Il Dio Fanes, la prima luce
di Barbara Dall'Idro
Fanes compare nei frammenti orfici ed è la prima luce, la divinità primordiale che rende possibile e visibile la vita e ciò che la ospita.
I suoi nomi sono anche Protogono, ossia il primo nato, e Erikepaios, donatore di vita.
Nella cosmogonia orfica viene descritto con ali dorate e teste di leone, ariete e capro, circondato da un serpente, è simultaneamente femmina e maschio e ha quattro occhi. La voce è di toro e leone.
Il serpente che avvolge il suo corpo rimanda al concetto di tempo, alla ciclicità della vita, le ali simboleggiano la conoscenza, sono elemento di quell'Aria che avvolge il cosmo e lo comprende. Le teste di animali sono legate a questioni astrali: il Sole, l'Equinozio di Primavera e il Solstizio d'Inverno; il dio costudisce il segreto della forza cosmica che governa pianeti, equinozi e costellazioni.
Nell'Etere Chronos genera un uovo, nel quale avviene la gestazione del dio, rompendosi ne scaturisce Fanes con la sua luce.
Orfeo scrive di Fanes che è l'unigenito figlio di dio, eterno e invisibile, per grazia del quale tutte le cose sono apparse. Il più antico creatore di tutto, anche dello stesso Etere e della Notte.
Nel frammento 62 si riporta che Orfeo, dichiarando i tre nomi del demiurgo: Metis, Fanes ed Erichepeo (volontà, luce, datore di vita), asserisce che quelle tre diverse forme costituiscono la forma e la potenza unica di un solo dio e che da questa potenza tutto sia scaturito, le cose visibili ed invisibili, il mare, la terra, il sole, la luna, gli astri e tutti i principi incorporei.
Fanes viene infine divorato da Zeus, per poter fare propri i principi di tutte le cose, di ciò che è stato, di ciò che è e di ciò che sarà.
Barbara Dall’Idro è una poetessa italiana contemporanea, dopo il diploma al Liceo Classico Ginnasio intraprende gli studi filosofici a Bologna, dove consegue la Laurea Magistrale in Filosofia, con una tesi di ricerca che indaga i pensieri di Socrate e Nietzsche, attraverso gli studi del filosofo italiano Antonio Banfi. Si specializza nell’ambito dell’Antropologia culturale e dell’Estetica. In seguito si occupa di arte, diventando coordinatrice in una nota Galleria D’Arte emiliana. In questo periodo approfondisce relazioni con artisti, collezionisti e critici. È sociologa, focalizzata nel rinforzo delle competenze cognitive in adolescenti affetti da ritardo cognitivo, autistici e sindromici. Dopo molti anni come ghost writer diventa autrice per “I Poeti di Via Margutta”, viene successivamente contattata per essere inserita in varie antologie poetiche, edite da Aletti, Dragorosso, Atile Edizioni e Bertoni Editore. Ottiene più volte la Menzione Speciale di Merito, da Quasimodo, Arminio e Haidar. È entrata nella rosa della Selezione al Premio Città di Como. Le sillogi personali “Il Mantello di Urano” ed “Ydrentòs” hanno ottenuto riconoscimenti ed apprezzamenti dalla critica, è disponibile on line sul sito barbaradallidro.it “Oltre il Caos Hemera”, breve silloge gratuita. È giudice al IV concorso poetico La Parola Vista. Partecipa come ospite a diverse manifestazioni culturali ed artistiche nazionali ed internazionali. Invitata più volte al Salone del Libro di Torino, a Più Libri Più Liberi a Roma, alla Fiera del Libro di Francoforte per presentare i suoi libri e le antologie corali. Tradotta in inglese, spagnolo e turco. Collaboora con Fogli Bianchi Ufficiale scrivendo di arte. Molti dei suoi componimenti inediti vengono periodicamente pubblicati sul sito della casa editrice Disvelare (disvelare.net), su invito dell’editore Tonino Notaro. Appare con poesie e nota biografica sulla rivista d’arte e cultura contemporanea Lollipop ed è inserita nel terzo volume dell’Almanacco Poetico Contemporaneo 2024, con nota biografica e alcuni componimenti. I versi della poetessa vengono scelti dall’artista partenopea Iolanda Morante, per accompagnare le sue installazioni. Vive tra Emilia, Castelli Romani e Salento.
